3 milioni di italiani (il 4,9% della popolazione) sono affetti da diabete e almeno un altro milione non è a conoscenza di averlo. 18.000 decessi, 75.000 infarti cardiaci, 18.000 ictus, 20.000 insufficienze renali croniche, 5.000 amputazioni degli arti inferiori sono correlati alla malattia diabetica. I costi sanitari correlati al diabete, sono raddoppiati negli ultimi 10 anni passando dai 5 ai 10 miliardi di euro l’anno, circa il 9% della spesa sanitaria. Questi dati, fanno riflettere sulla necessità di agire prontamente sia sul fronte della prevenzione della malattia, sia su quello della cura e dell’assistenza, per prevenire le sue conseguenze e complicanze. Sempre più sta diventando un’emergenza anche per il medico di famiglia. Secondo le rilevazioni della Società Italiana di Medicina Generale, il 5,3 per cento delle visite eseguite negli ambulatori del medico di famiglia riguarda il diabete, secondo solo all’ipertensione (15,5%). “Ma la classifica si inverte, se consideriamo il numero medio delle visite effettuate ogni anno. La persona con diabete frequenta in media l’ambulatorio del medico di medicina generale 7,57 volte in un anno. È da questa esigenza che nasce la necessità di fornire aggiornamenti professionali sia ai medici specialisti ed i medici di medicina generale per poter gestire questa cronicità, prevenendo la malattia, diagnosticandola e curandola, per evitare le complicanze spesso fatali. La finalità di queste prime “Giornate Diabetologiche Acesi” è quella di creare un confronto costruttivo tra coloro che si occupano di diabete nei differenti ambiti lavorativi (ospedale e territorio), degli strumenti culturali, diagnostici e terapeutici che consentano di gestire il paziente diabetico al meglio, permettendo la gestione del paziente a 360° e che consenta la possibilità di costruire una proficua collabora- zione tra le varie figure professionali e condividendo finalmente in maniera costrut- tiva il paziente diabetico, quindi andremo ad affrontare non solo la conoscenza del diabete e delle sue complicanze ma cercheremo di creare il Know how e quindi una formazione pratica sulla gestione delle principali complicanze.